La forza è solamente un evento fortuito che deriva dalla debolezza altrui.
Non è l'anima ossessionata ma il corpo affamato a creare un reietto.
Il valore di una frase risiede nella personalità di chi la pronuncia, perché nulla di nuovo può essere detto da creatura umana.
Nessun uomo dedito ad un lavoro che non ama riesce a salvare molte illusioni su se stesso. Il disgusto, la mancanza di fascino si estendono dall'occupazione alla personalità del soggetto.
La vanità gioca orrendi scherzetti alla nostra memoria.
Pochi uomini si rendono conto che le loro vite, la vera essenza del loro carattere, le loro capacità e la loro audacia, sono soltanto espressione della loro fede nella sicurezza del loro ambiente.
I deboli non possono essere sinceri.
Nello sviluppo di ogni sottile forza morale vi è uno stadio primitivo nel quale essa indebolisce l'anima di cui sarà forse un giorno la piú audace esperienza.
Lo Stato italiano è forte coi deboli e debole coi forti.
La nostra personalità è fragile, è molto più in pericolo che non la nostra vita; e i savi antichi, invece di ammonirci «ricordati che devi morire», meglio avrebbero fatto a ricordarci questo maggior pericolo che ci minaccia.
Preoccuparsi significa diventare accessibile, inconsapevolmente accessibile.
È meglio farsi nemico un debole che averlo per amico.
Non può aver luogo la coesione se non tra una piccola quantità di uomini. Oltre questa soglia, si dà solo giustapposizione di individui, ossia debolezza.
L'impotenza genera la paura. Distrugge le nostre reazioni, l'intelligenza, il buon senso, e apre la porta alla debolezza.
Solo i deboli hanno paura di essere influenzati.
La persuasione è la risorsa del debole; e il debole può raramente persuadere...