La vanità gioca orrendi scherzetti alla nostra memoria.
È privilegio della prima gioventù vivere d'anticipo sul tempo a venire, in un flusso ininterrotto di belle speranze che non conosce soste o attimi di riflessione.
Doveva amarlo di un amore combattivo.
L'ultima cosa che una donna accetterà di scoprire nell'uomo che ama o dal quale soltanto dipende, è la mancanza di coraggio.
È il marchio dell'uomo inesperto non credere nella fortuna.
Si scrive soltanto una metà del libro, dell'altra metà si deve occupare il lettore.
Tutto ciò che è umano è soggetto all'umana vanità.
Nessuno amerebbe se stesso se si conoscesse, e così, se non ci fosse la vanità, che è il sangue della vita spirituale, moriremmo di anemia nell'anima.
La generosità spesso non è altro che la vanità del donare.
Si parla poco quando non è la vanità a farci parlare.
Si è vanitosi per natura, modesti per necessità.
La vanità è l'ambizione degli sciocchi.
La vanità gioca dei brutti scherzi alla memoria.
Zero, non volendo andar nudo, s'è vestito di vanità.
Chi nega la propria vanità, di solito la possiede in forma così brutale da chiudere istintivamente gli occhi davanti ad essa, per non dover disprezzare se stesso.
La vanità, insaziato cormorano, consumato tutto il resto, addenta le sue viscere.