Un bravo attore non fa mai la sua entrata prima che il teatro sia pieno.
I funzionari di polizia si divertono a parlare in gergo, come i bambini della quinta elementare.
La vita è troppo povera per non essere anche immortale.
L'amicizia fra un uomo e una donna è sempre un poco erotica, anche se inconsciamente.
Essere immortale è cosa da poco, tutte le creature lo sono, giacché ignorano la morte.
Non posso camminare attraverso i sobborghi nella solitudine della notte senza pensare che la notte ci piace perché, come il ricordo, sopprime i particolari oziosi.
La miseria è il vero copione della comicità. È già tragedia, perciò si ride.
Si recita al cinema e in televisione per avere i soldi per fare teatro.
Certe persone vivono in lotta con altre, con se stesse, con la vita. Allora si inventano opere teatrali immaginarie e adattano il copione alle proprie frustrazioni.
A due anni mi portarono in scena dentro uno scatolone legata proprio come una bambola perché non scivolassi fuori. E così il mio destino fu segnato. Da "Pupatella" attraverso la poupée francese, divenni per tutti "Pupella" nel teatro e nella vita.
Nel teatro si vive sul serio quello che gli altri recitano male nella vita.
Più il teatro è stato prestigioso, più epico l'inseguimento, più la miseria della sala vuota divora.
La vanità è essenzialmente spettacolo e teatro, due parole che rimandano all'atto del guardare, osservare, contemplare, ammirare: nessuno sarebbe vanitoso, nessuno anzi avrebbe alcuna ragione di manifestarsi nel minimo gesto, se non potesse vedersi e, soprattutto, essere visto.
Sul palco mi sento davvero a mio agio e mi manca da morire.
Se fare teatro è il tuo obiettivo, devi lavorare sulla voce, svilupparne le variazioni e la flessibilità, ma soprattutto la capacità di farsi sentire.
L'essenza di una tragedia, o anche di un dramma serio, è il risveglio spirituale, o la rigenerazione, dell'eroe.