Credo sia importante per un attore dividersi tra set cinematografico e teatro.
In teatro abbiamo le parole. E le parole hanno uno spazio, rimangono nell'aria. Si possono ascoltare, sentire, possiamo sperimentare il loro peso. Nel cinema, però, le parole sono relegate ad un secondo livello che le assorbe.
Il teatro è anche finzione solo perché è anzitutto segno.
Un teatro è stato ceduto in base alle leggi di mercato, il che significa che un'intera generazione che dovrebbe essere in grado di fare teatro così come lo vediamo, ne è stata completamente privata.
Il segreto dell'insegnamento ha qualcosa a che fare col teatro. Imitate semplicemente il miglior professore che avete conosciuto.
Non voglio che il mio teatro sia "civile" per differenziarlo da quest'altro teatro di "morti": io faccio teatro e basta.
Il teatro è un mezzo efficacissimo per educare il pubblico; però chi fa un teatro educativo si ritrova sempre senza pubblico da poter educare.
Lo schermo dà soddisfazione perché è così tecnico e misterioso. E' come giocare alla roulette: hai un copione, puoi pensare che sia ottimo o pacchiano, ma non hai idea di come verrà fuori in realtà. Sul palco, invece, tu sei l'autore di te stesso.
Nel teatro, il regista è Dio, ma sfortunatamente gli attori sono atei.
Amo moltissimo il palcoscenico e soprattutto recitare nei classici, perché ti mettono sempre un po' con le spalle al muro costringendoti a crescere.
Il teatro non è altro che il disperato sforzo dell'uomo di dare un senso alla vita.