Essere poveri è il meno. È l'esser conosciuti come poveri, che fa male.
L'ambizione non è che una semplice vanità passata di grado.
Sii eloquente, profondo e tenero; guarda, con occhio limpido, nella natura e nella vita; apri le candide ali del trepido pensiero, e librati, spirito divino, sul mondo turbinoso al disotto, su per i lunghi sentieri delle stelle fiammeggianti fino alle porte dell'eternità.
La sorte del timido non è felice. Gli uomini non lo possono soffrire, le donne lo disprezzano, e lui si disprezza e non si può soffrire.
Ogni persona ha ciò che non vuole, e ciò che vorrebbe l'hanno gli altri.
Noi siamo gli infelici schiavi del nostro stomaco.
Non ho mai conosciuto una persona che ammettesse di essere ricca o di stare dormendo: forse chi è povero o sta sveglio ha un qualche grande vantaggio di ordine morale? Perché mai sarà così?
Tutti qui viviamo in una condizione di ambiziosa povertà.
È una grande ricchezza la povertà regolata dalla legge di natura.
È difficile non lagnarsi della povertà, mentre è facile non andare orgogliosi della ricchezza.
Ai poveri è proibito fare all'amore!
È una triste verità che perfino i grandi uomini hanno parenti poveri.
Dentro di noi abbiamo un'Ombra: un tipo molto cattivo, molto povero, che dobbiamo accettare.
I poveri sono quelli che si sentono poveri, e la povertà consiste nel sentirsi povero.
Nessuno di noi è povero se non desidera il superfluo e possiede il necessario, che per natura è assai poco.
Un povero ti dà tutto e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.