È una triste verità che perfino i grandi uomini hanno parenti poveri.
È finita e non c'è più nulla da fare, e questa è già una consolazione, come dicono in Turchia quando tagliano la testa dell'uomo sbagliato.
Qualunque uomo può essere allegro e affabile quando è ben vestito. Non c'è un gran merito in questo.
Certi vecchi sono come gli elefanti. Di tanto in tanto si eccitano e diventano selvaggi.
Compatisco la sua ignoranza e lo disprezzo.
Bel colpo d'occhio, come disse il padre quando tagliò la testa al bambino per curarlo dalla guardatura losca.
In verità non è povertà, se è lieta; povero è non chi possiede poco, ma chi desidera di più.
È assai sorprendente che le ricchezze degli uomini di Chiesa si siano originate dai principî di povertà.
Se ciascuno si accontentasse del necessario e donasse ai poveri il superfluo, non vi sarebbero né ricchi né poveri.
Chi pensa di potersi permettere di essere negligente non è lontano dalla povertà.
La povertà è la matrigna del genio.
Uomo povero ha i giorni lunghi.
La felicità non viene dal possedere un gran numero di cose, ma deriva dall'orgoglio del lavoro che si fa; la povertà si può vincere con un sistema costruttivo ed è di fondamentale importanza combattere l'ingiustizia anche a costo della propria vita.
Al povero va sempre male.
La povertà non disonora nessuno, ma è maledettamente incomoda.
È difficile non lagnarsi della povertà, mentre è facile non andare orgogliosi della ricchezza.