Prendi la direzione opposta all'abitudine e quasi sempre farai bene.
Basta non essere mai ingiusto per essere sempre innocente?
È soprattutto nella solitudine che si sente il vantaggio di vivere con qualcuno che sappia pensare.
Si è curiosi soltanto nella misura in cui si è istruiti.
Ogni età, ogni stato della vita ha una sua perfezione che gli è congeniale, una specie di maturità che gli è propria.
Non riesco a persuadermi che, per aver ragione, si debba a tutti i costi avere l'ultima parola.
L'abitudine ci nasconde il vero aspetto delle cose.
L'abitudine è la più infame delle malattie perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte.
L'abitudine ci fa accettare l'inaccettabile.
A nulla ci si abitua tanto presto che le cattive abitudini.
Si cambia più facilmente religione che caffè.
Non è possibile o non è facile mutare col ragionamento ciò che da molto tempo si è impresso nel carattere.
Niente è più forte dell'abitudine.
Tutte le abitudini diventano una seconda natura, quando si tengono a lungo le finestre tappate si finisce per amare il puzzo più dell'aria fresca.
Anche l'abitudine contribuisce a far diventare vecchi; il processo mortale di fare la stessa cosa allo stesso modo alla stessa ora giorno dopo giorno, prima per trascuratezza, poi per inclinazione, e infine per codardia o inerzia.
L'abitudine e il timore del nuovo sono ostacoli alla nostra crescita e ci fanno rimanere quelli di sempre con una vita piatta, insignificante e sempre uguale.