L'abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose.
Chi macchina sventure per gli altri tende trappole a se stesso.
L'abitudine rende sopportabile anche le cose spaventose.
Lento e costante vince la gara.
Non contare i tuoi polli prima che siano usciti dall'uovo.
Molti, per desiderio di avere sempre di più, perdono anche quello che hanno.
L'abitudine è un mostro che consuma e distrugge tutti i sentimenti, tutte le inclinazioni. Allo stesso modo è un angelo in tutto ciò che dà inaspettatamente alle azioni buone e virtuose una facilità, una sembianza naturale, che le fa credere innate nell'uomo.
A nulla ci si abitua tanto presto che le cattive abitudini.
L'abitudine è il più spietato dei veleni perché entra in noi lentamente, silenziosamente, cresce a poco a poco nutrendosi della nostra inconsapevolezza, e quando scopriamo d'averla addosso ogni fibra di noi s'è adeguata, ogni gesto s'è condizionato, non esiste più medicina che possa guarirci.
Le vecchie abitudini, anche se cattive, turbano meno delle cose nuove e inconsuete. Tuttavia, talvolta è necessario cambiare, passando gradualmente alle cose inconsuete.
Non è vero che ci si abitua, si è sempre più stanchi, semplicemente.
Per conforto al misero e catena al piede del fortunato, il buon Dio creò giustamente l'abitudine.
Certe abitudini si possono più facilmente troncare che moderare.
La costanza di un'abitudine è di solito proporzionale alla sua assurdità.
Mi stavo abituando a mettere mia moglie sotto un piedistallo.
Nulla di ciò che è per natura può assumere abitudini ad essa contrarie: per esempio, la pietra che per natura si porta verso il basso non può abituarsi a portarsi verso l'alto, neppure se si volesse abituarla gettandola in alto infinite volte.