Prima trovare. Poi cercare.
Il più grande capolavoro letterario non è altro che un vocabolario in disordine.
L'estetica dell'insuccesso è l'unica durevole. Chi non capisce l'insuccesso è perduto.
Venezia, metà donna, metà pesce, è una sirena che si disfà di una palude dell'Adriatico.
Questi ragazzi terribili si rimpinzano di disordine, di una appiccicosa macedonia di sensazioni.
L'unica opera che ha successo è quella che fallisce.
Dopo aver trovato, è allora che bisogna cercare.
Si troverà sempre una cosa nell'ultimo posto dove la si cerca.
In questo mondo non vediamo le cose come sono. Le vediamo come siamo, perché ciò che vediamo dipende principalmente da ciò che stiamo cercando.
Chi non cerca non trova.
Chi cerca non trova, ma chi non cerca viene trovato.
Bisogna andare a cercare le cose, non aspettare che cadano in testa.