Il bello ha l'aria facile, ed è proprio la cosa che il pubblico disprezza.
I critici giudicano le opere e non sanno di essere giudicati.
La scienza non serve che a verificare le scoperte dell'istinto.
Dobbiamo credere nella fortuna. Se no come potremmo spiegare il successo di chi non ci piace?
Quel che il pubblico ti rimprovera, coltivalo, è il tuo io.
Il pubblico prima vuol capire, poi sentire.
Uno dei primi effetti della bellezza femminile su di un uomo è quello di levargli l'avarizia.
La bellezza è un'eccezione, un insulto al mondo che è laido. Raramente gli uomini amano la bellezza. La cercano solo per paura di sentirne parlare, per cancellarla.
Una bella donna è cento volte più attraente quando esce dal sonno che dopo una toeletta.
La felicità è una farfalla che ti si posa un attimo sulla testa e ti rende tanto più ridicolo quanto maggiore è la sua bellezza.
Non è bella la donna di cui si lodano le gambe o le braccia, ma quella la cui bellezza nel suo insieme distoglie dall'ammirare le singole parti.
Da più cose, dunque, io sono avvinto, più persone, perciò, sento che mi avvincono, perché diversi e distinti sono i gradini della bellezza.
Essere molto belli è come essere molto intelligenti: una menomazione sociale.
Lo studio della bellezza è un duello in cui l'artista urla di spavento prima di esser vinto.
La bellezza è una roba che viene fuori da dentro. Come i rutti.
L'umanità può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non ci sarebbe più nulla da fare al mondo. Tutto il segreto è qui, tutta la storia è qui.