L'arte è la scienza resa chiara.
Il verbo amare è uno dei più difficili da coniugare: il suo passato non è semplice, il suo presente non è indicativo e il suo futuro non è che un condizionale.
Una forza che porta un nome (fosse anche il fulmine) è già una forza indebolita.
Il peggio quando si invecchia è che si resta giovani.
Questi ragazzi terribili si rimpinzano di disordine, di una appiccicosa macedonia di sensazioni.
È difficile vivere senza oppio dopo averlo conosciuto perché è difficile, dopo aver sperimentato l'oppio, prendere sul serio la terra. E se uno non è un santo, è difficile vivere senza prendere sul serio la terra.
La differenza tra l'arte e la vita è che l'arte è più sopportabile.
L'arte è una passione.
L'arte di un autore sta nel cancellare.
L'arte deve fare in modo che i sentimenti di fraternità e amore per il prossimo, oggi accessibili solamente agli uomini migliori della società, diventino sentimenti abituali, istintivi in tutti.
L'arte è un vangelo di realtà che non può esprimersi in altri termini. In tal senso l'artista è un messaggero degli dei, e per tale ragione non può spiegare il loro messaggio in una lingua che non sia la sua.
Chi è dilettante nella vita è mestierante nell'arte.
Fare denaro è un'arte. Lavorare è un'arte. Un buon affare è il massimo di tutte le arti.
L'arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensì nel rappresentare con novità.
L'arte si afferma, crea una nuova e più congrua realtà: sì certo, quella appunto dell'arte, che non si dà chi non sarebbe disposto a barattare contro un minuzzolo di quest'altra vile e spregiata.
L'arte è una bugia che ci fa realizzare la verità.