Domani nella battaglia pensa a me, dispera e muori.
L'unica verità è quella che non si conosce e non si trasmette, quella che non si traduce con parole né con immagini, quella celata e non controllata.
Ogni corteggiamento risulta meschino se visto dall'esterno o se ricordato, una reciproca manipolazione accettata, la pura e semplice esecuzione forzata di una incombenza e l'involucro sociale di ciò che non è altro che istinto.
La cosa piú intollerabile è che si trasformi in passato chi si ricorda come futuro.
Le persone sono volubili e instabili e fragili e si distraggono dai propri interessi per qualunque cosa, tradendo o sfumando cosí il loro carattere.
Si lascia andare la disperazione, e si crea lo spazio necessario alla capacità di accettare. Non dobbiamo mai arrenderci ma solo accogliere. Accettiamo e riconosciamo la nostra paura, ma agiamo sempre e comunque, altrimenti non impareremo mai a nuotare.
La creatività è la disperazione che mostra il suo lato migliore.
Noi vediamo molti che stanno combattendo contro le avversità che sono felici, e molti sebbene abbondino nella ricchezza, che sono disperati.
Ché non c'è mai disperazione senza un po' di speranza.
Quando si nutrono speranze, il cuore prende una strada tutta sua. E quando le speranze vengono tradite, si cade nella disperazione, e la disperazione genera impotenza.
Il contrario della speranza è la disperazione, la resa totale. L'unico peccato per il quale non c'è perdono, né in terra né in cielo.
Si dice che una volta toccato il fondo non puoi che risalire. A me capita di cominciare a scavare.
Il silenzio è l'ultimo sforzo dell'anima ricolma, che non può più dire nulla.
Quelli che non sanno cosa sia soffrire possono essere orgogliosi e indipendenti... possono resistere agli oltraggi, o ricambiare le mortificazioni. Io non posso farlo. Io devo soffrire... mi devo disperare, e che tutti quelli che vogliono godere di questo siano i benvenuti.
L'uomo vuole sempre sperare. Anche quando è convinto di essere disperato.