La disperazione è la conclusione degli stolti.
Il segreto del successo è costanza nei propositi.
C'è moderazione persino nell'eccesso.
Quel che è delitto fra la moltitudine è soltanto un vizio fra i pochi.
Ci sono tre generi di bugie: le bugie, le dannate bugie e le statistiche.
Si può sopportare qualsiasi verità, per quanto distruttrice sia, purché surroghi tutto, e abbia la stessa vitalità della speranza alla quale si è sostituita.
Raramente la disperazione umana conduce alle grandi verità.
Tutto ciò che è finito, è difettoso. E il difetto costituisce una delusione per il cuore, che anela all'assoluto. La delusione si allarga, diviene il sentimento di un gran vuoto... Non c'è nulla per cui valga la pena di esistere. Non c'è nulla, che sia degno che noi ce ne occupiamo.
Il suo amore aveva raggiunto un punto tale da farla infine sentire infelice, disperata.
Solo sulle salde fondamenta di un'inflessibile disperazione si può d'ora innanzi costruire l'edificio dell'anima.
Non guardo i telegiornali, ti fanno solo venire voglia di rassegnare le dimissioni.
Una grande causa della notte è la mancanza del sole.
La speranza è una virtù, virtus, una determinazione eroica dell'anima. La più alta forma della speranza è la disperazione vinta.
Disperazione, amore, gioia. Chi ha queste tre rose dentro il cuore ha la giovinezza in sé, per sé.
Stasera, ripensandoci, con il cuore e lo stomaco in subbuglio, mi dico che forse in fondo la vita umana è così: molta disperazione, ma con qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso.