Vi è qualcosa di infinitamente meschino nelle tragedie degli altri.— Oscar Wilde
Vi è qualcosa di infinitamente meschino nelle tragedie degli altri.
Talvolta si può vivere per anni senza vivere affatto, e poi tutta la vita si affolla in un'ora soltanto.
Oggi si muore per lo più di una specie di buon senso progressivo, e ci si accorge troppo tardi che le sole cose che non si rimpiangono mai sono gli errori commessi.
Nulla rovina un'avventura romantica quanto il senso dell'umorismo nella donna.
Non posso fare a meno di detestare i miei parenti. Suppongo che ciò derivi dal fatto che nessuno può sopportare che altri abbiano i nostri stessi difetti.
Le virtù della prudenza e della parsimonia non erano tipiche né della mia natura né della mia razza.
La forza e la debolezza dei dittatori è quella di aver fatto un patto con la disperazione della gente.
La disperazione è perfettamente compatibile con una buona cena, vi assicuro.
La bellezza è insopportabile, ci guida alla disperazione, offrendoci per un minuto uno squarcio dell'eternità che vorremmo allungare sopra la totalità del tempo.
Quando dispero, io ricordo che nel corso di tutta la storia la via dell'amore e della verità ha sempre trionfato. Ci sono stati tiranni e macellai, e per un po' possono sembrare invincibili, ma la conclusione è che cadono sempre. Riflettici. Sempre.
La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile.
Essere privi di speranza non significa disperare.
L'ultima questione è di sapere se dal fondo delle tenebre un essere può brillare.
Il brigantaggio non è che un accesso di eroica follia, e di ferocia disperata: un desiderio di morte e distruzione, senza speranza di vittoria.
La maggioranza degli uomini vive in quieta disperazione.
Senza amore di sé neppure l'amore per gli altri è possibile.