La morte è l'ammirevole liquidazione della vita.
Le lacrime sostituiscono talvolta un grido.
Gran parte di quello che noi diciamo coraggio è l'esperienza e l'abitudine del pericolo.
La vita attuale è inquinata alle radici.
Non v'è niente di più difficile a questo mondo che di fare un matrimonio proprio come si vuole.
Chissà se cessando di fumare io sarei divenuto l'uomo ideale e forte che m'aspettavo? Forse fu tale dubbio che mi legò al mio vizio perché è un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente.
Se la fama giunge solo dopo la morte, che aspetti.
Se, come ci assicurano, è prevista la vita eterna, perché deve esserci la morte?
La morte non bisogna né temerla né desiderarla.
La morte è scrutata solo da occhi viventi.
Bisogna morire molte volte per imparare a vivere.
La morte raggiunge anche l'uomo che fugge.
Vivere non è poi una gran cosa: tutti i tuoi servi, tutte le bestie vivono: l'importante è morire con dignità, saggezza e coraggio.
Io, è da quando amo, che ho paura della morte.
La morte è sempre e dovunque terribile per una creatura che è nata e che non ha vissuto. Che non ha vissuto affatto: capisci, che non ha vissuto!
Quando pensiamo con orrore alla morte, la consolazione più sicura ed efficace che ci è data è sapere che essa ha almeno questo di buono, che è la fine della vita.