Morire non è un crimine.
Gli americani sono pecore. Cercano le comodità, le ricchezze, il lavoro. Come i Romani erano felici con il pane e l'intrattenimento. Il Super Bowl per loro ha più significato di qualsiasi altro diritto.
Sono un criminale? Il mondo sa che io non sono un criminale. Per cosa stanno cercando di mettermi in carcere? In questa società si è perso il senso comune a causa di fanatismi religiosi e dogma.
Voglio che la morte mi colga mentre pianto i miei cavoli, per niente preoccupato per lei e meno ancora del mio orto imperfetto."
Dopo la morte attendono gli uomini cose che non sperano e neppure immaginano.
La vita è somma. Gioventù + maturità + vecchiaia = m 2,50 di lunghezza x 1,50 di profondità.
Gli dei nascondono agli uomini la dolcezza della morte, affinché essi possano sopportare la vita.
Essere ricordati dopo morti non è che una magra ricompensa per essere stati trattati con disprezzo quando eravamo in vita.
Quando pensiamo con orrore alla morte, la consolazione più sicura ed efficace che ci è data è sapere che essa ha almeno questo di buono, che è la fine della vita.
Non è che ho paura di morire. Solo che non voglio esserci quando accadrà.
Per gli uomini buoni la morte è preferibile a una cattiva fama: l'una, infatti, è la fine della vita, mentre l'altra è una malattia per la vita.
La più gran soddisfazione che si possa dare al prossimo e che poi senza nessun dubbio ci procura le maggiori lodi, è quella di morire.
Di fronte a se stesso ognuno è immortale; può sapere che sta per morire, ma non potrà mai sapere che è morto.