Chi ha l'occhio, trova quel che cerca anche a occhi chiusi.
Leggere significa affrontare qualcosa che sta proprio cominciando a esistere.
L'eros è un programma che si svolge nei grovigli elettronici della mente.
La lettura d'un classico deve darci qualche sorpresa, in rapporto all'immagine che ne avevamo. Per questo non si raccomanderà mai abbastanza la lettura diretta dei testi originali scansando il più possibile bibliografia critica, commenti, interpretazioni.
Le imprese che si basano su di una tenacia interiore devono essere mute e oscure; per poco uno le dichiari o se ne glori, tutto appare fatuo, senza senso o addirittura meschino.
Non c'è certezza fuori dalla falsificazione.
Gli occhi? Si dice che siano lo specchio dell'anima; ma, se si pensa alla falsità dei rapporti umani, se ne deve dedurre che essi servano più per spiare gli altri che per rivelare se stessi.
Non ha solo occhi che vedono, ha occhi che fanno vedere.
Gli occhi ti dicono quello che uno è; la bocca quello che è diventato.
Gli occhi stanchi di pianto sono i più degni di riposarsi nella contemplazione del cielo.
Dagli occhi delle donne derivo la mia dottrina: essi brillano ancora del vero fuoco di Prometeo, sono i libri, le arti, le accademie, che mostrano, contengono e nutrono il mondo.
Gli unici occhi belli sono quelli che vi guardano con tenerezza.
L'occhio è il punto in cui si mescolano anima e corpo.
A volte ci si sfama anche con gli occhi.
L'occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose.
Se non alzi gli occhi, crederai di essere nel punto più alto.