Idealista: un cinico nei cambiamenti.
La coscienza: l'autostima fornita di alone.
Questa società così fredda, così necrofila, così impaurita, così cinica ‐ e allo stesso tempo così travolta dalle sbornie del sentimentalismo ‐ ha paura dello spirito femminile perché questo spirito, che è concreto, attivo, la spingerebbe in una direzione opposta.
Il cinismo non sta nelle parole che descrivono la realtà ma nella realtà stessa.
Cinismo è il riuscito tentativo di vedere il mondo come è realmente.
Il cinismo è la crudeltà dei delusi: non possono perdonare alla vita di aver ingannato le loro certezze.
Chi è un cinico? Un uomo che conosce il prezzo di ogni cosa e il valore di nessuna.
Non deve prevalere un asettico e arido cinismo del giornalismo che non crede più in nulla. Il giornalismo deve essere in qualche modo portatore di valori. Ogni testata, ogni giornale ha una sua storia.
Il cinismo è una sorta di fratello cattivo del disincanto.
La maggior parte dei cinici sono dei veri romantici: sono stati feriti, sono sensibili, e il loro cinismo è un guscio che sta proteggendo la piccola parte a loro cara che hanno dentro e che è ancora viva.
Il cinismo è semplicemente l'arte di vedere le cose come sono, non quali dovrebbero essere.