La coscienza: l'autostima fornita di alone.
Idealista: un cinico nei cambiamenti.
Tutta la mia educazione tende a persuadermi che il mondo della nostra presente coscienza è solo uno fra i tanti mondi di coscienza esistenti.
Vi giuro, signori, che aver coscienza di troppe cose è una malattia, una vera e propria malattia. Eppure sono convinto che non soltanto una coscienza eccessiva, ma la coscienza stessa è una malattia.
Quello che avevo da dire l'ho detto. La rabbia e l'orgoglio me l'hanno ordinato. La coscienza pulita e l'età me l'hanno consentito. Ma ora devo rimettermi a lavorare, non voglio essere disturbata. Punto e basta.
Quando suona il campanello della loro coscienza fingono di non essere in casa.
Al mondo non c'è coraggio e non c'è paura, ci sono solo coscienza e incoscienza. La coscienza è paura, l'incoscienza è coraggio.
Tutti gli uomini generalmente tendono a concepire gli altri esseri come simili a loro stessi, ed a trasferire in ogni oggetto le qualità più familiari, più intimamente presenti alla loro coscienza.
La voce della coscienza è antipatica come la nostra sentita al registratore.
La voce umana non potrà mai raggiungere la distanza coperta dalla sottile voce della coscienza.
La coscienza è un cane che non ci impedisce il transito, però noi non possiamo impedirgli di abbaiare.
La conoscenza genera coscienza e questa a sua volta produce responsabilità.