Il destino è un'invenzione della gente fiacca e rassegnata.
Servirsi del potere? Che perniciosa illusione. È il potere che si serve di noi.
Per capir bene le parole sacre bisogna trovarsi in stato d'innocenza; anche allora però esse possono rimanere misteriose.
L'uomo che pensa con la propria testa e conserva il suo cuore incorrotto, è libero.
Nei giorni di miseria, anche il brodo d'un osso può nutrire.
Dato che il patetico non può essere espulso dalla vita umana, per renderlo sopportabile mi pare che sia sempre utile accompagnarlo con un po' d'ironia.
Tutte le discipline si influenzano a vicenda. Erroneamente l'uomo dice: Questo è l'unico caso dove lascio perdere. Non è vero. Ogni abbandono influenza il resto. Non pensare in questo modo è ingenuo.
Ciò che non può essere curato, deve essere sopportato.
Dall'abito della rassegnazione sempre nasce noncuranza, negligenza, indolenza, inattività, e quasi immobilità.
Essere sconfitti in partenza ci fa risparmiare un sacco di tempo.
La serenità è il frutto della rassegnazione all'incertezza.
Ricorda: quando stai per rinunciare, quando senti che la vita è stata troppo dura con te, ricordati chi sei. Ricorda il tuo sogno.
In Italia tutti ritengono che il cambiamento sia necessario, ma poi sospirano perché è anche impossibile.
Non c'è pace esente da grida di dolore, non c'è perdono senza sangue sparso sul terreno, non c'è accettazione che non nasca da una perdita.
La maggioranza degli uomini vive in quieta disperazione.
Non ci sono vecchi felici: ci sono solamente vecchi rassegnati.