Non ci sono vecchi felici: ci sono solamente vecchi rassegnati.
Logica. L'arte di pensare e ragionare in stretto accordo con le limitazioni e le incapacità dell'umana incomprensione.
Naso. L'estremo avamposto della faccia. Si sa che il naso raggiunge il massimo della felicità quando può ficcarsi negli affari altrui.
Abbietto: Dicesi di persona che non si è macchiata della colpa di possedere redditi, patrimoni e vestiti eleganti.
Poligamia. Ottima cosa, ma il troppo stroppia.
Architetto. Persona che disegna un progetto della vostra casa e progetta disegni sul vostro denaro.
Occasionalmente può capitare di imbattersi in qualcosa che non ha soluzione. Rassegnatevi e accettate la situazione, la vita va avanti. Fate assegnamento sul fatto di incontrare questo tipo di problemi solo una volta o due durante la vostra carriera lavorativa.
La prima grande regola della vita è sopportare con pazienza ciò che ci accade. La seconda è rifiutarsi di sopportare con pazienza. La terza - e la più difficile - essere capaci di distinguere fra le prime due.
A questo mondo vi è poca gente che si rassegna a perdite piccole, sono le grandi che inducono immediatamente alla rassegnazione.
Andiamo a conquistare la mia tredicesima sconfitta di fila!
La maggioranza dell'umanità vive un'esistenza di quieta disperazione. Ciò che chiamiamo rassegnazione non è altro che disperazione cronica.
Quello che è andato perduto è irrecuperabile.
Quando tutto il resto fallisce, lascia perdere e vai in biblioteca.
La desistenza avviliva questo slancio, spegneva queste passioni, spingeva tutti a rinchiudersi nel terrificante perimetro circondato dalle mura del «tengo famiglia» e «mi faccio i fatti miei».
Chi non può picchiare l'asino, picchia il basto.
Quelli che passano la vita facendo rivoluzioni a metà non fanno altro che scavarsi la fossa.