La rassegnazione della vigilia ha sempre preparato quella dell'indomani.
Vi sono due storie: la storia ufficiale, menzognera, che ci viene insegnata, la storia ad 'usum delphini', e la storia segreta, dove si trovano le vere cause degli avvenimenti, una storia vergognosa.
Diplomazia è la scienza di coloro che non ne hanno alcuna e sono profondi per la loro vuotaggine.
Certi umili e modesti fiori sbocciati nel fondo di una valle possono morire se trapiantati troppo vicini alla volta del cielo, lì dove si formano le tempeste e il sole è ardente.
La burla fa appassire il cuore e dissipa ogni sentimento...
L'amore che economizza non è mai vero amore.
Perché l'uomo comune è passivo. All'interno di un cerchio ristretto... si sente padrone del proprio destino, ma di fronte ai grandi avvenimenti è impotente quanto di fronte agli elementi. Quindi, anziché tentare di influenzare il futuro, si mette giù e lascia che le cose gli succedano.
La rassegnazione, modalità dell'abitudine, permette a certe forze di accrescersi indefinitamente.
Quanta rassegnazione nella saggezza.
La seconda età ci toglie l'entusiasmo della prima e non ci dà la rassegnazione della terza.
Ci si può rassegnare alla disperazione, ma anche ci si può disperare della rassegnazione.
Le virtù cristiane della pazienza e della rassegnazione sono le massime virtù dell'imbecillità umana.
Nella vita dell'uomo non si può dire la parolaccia «ormai»: si può e si deve sempre ricominciare, perché le persone hanno energie impensabili di bontà da stanare e far crescere, mettere a disposizione e canalizzare.
In Italia tutti ritengono che il cambiamento sia necessario, ma poi sospirano perché è anche impossibile.
Ogni battaglia contro pregiudizi universalmente condivisi è una battaglia persa.
Ciò che chiamiamo rassegnazione non è altro che disperazione cronica.