Chiunque si dedichi alla pittura dovrebbe iniziare tagliandosi la lingua.
Io non dipingo cose, ma soltanto i rapporti che le collegano.
Il colore soprattutto, forse ancor più del disegno, è una liberazione.
Ho lavorato per arricchire la mia intelligenza, per soddisfare le differenti esigenze del mio spirito, sforzando tutto il mio essere alla comprensione delle diverse interpretazioni dell'arte plastica date dagli antichi maestri e dai moderni.
Non c'è niente di più difficile per un pittore veramente creativo del dipingere una rosa, perché prima di tutto deve dimenticare tutte le altre rose che sono state dipinte.
Ogni musica che non dipinge nulla è un rumore.
La TV ha fatto sembrare inutile andare a teatro, la fotografia ha praticamente ucciso la pittura, ma i graffiti sono rimasti gloriosamente incontaminati dal progresso.
Chi biasima la pittura, biasima la natura, perché le opere del pittore rappresentano le opere di essa natura, e per questo il detto biasimatore ha carestia di sentimento.
Quando avete perduto la virtù di tentare, avrete perduto anche la virtù di fare. Bisogna ritrovarsi ogni volta dinanzi alla tela bianca con l'anima nuova come la tela.
Dipingere è meraviglioso, rende più allegri e pazienti. Dopo non si hanno le dita nere, come quando si scrive, ma rosse e blu.
La pittura viene correttamente chiamata "arte della somiglianza".
Tiene in sé la pittura forza divina.
Quando ci si dice "io non sono pittore" è allora che bisogna dipingere.
Dei quadri moderni si capisce una sola cosa: la firma.