Scusare il male significa moltiplicarlo.
L'uomo pensa per aforismi e si guida con degli aforismi. L'aforisma lo dispensa dal riflettere troppo prima di agire.
Se l'ateismo si propagasse diventerebbe una religione non meno intollerante di quelle antiche.
In materia di sentimenti, l'illusione crea rapidamente la certezza.
Il bisogno di certezza è sempre stata più forte del bisogno di verità.
Per molti, libertà è la facoltà di scegliere le proprie schiavitù.
Quando straripiamo sul male più che non appoggiamo sul bene, quella parte di noi che è sospesa sulla colpa finisce col vincere e precipita.
Quando il male passa, perdoniamo Dio.
Il vero male non è quello che si soffre, ma quello che si fa.
Nessun uomo sceglie il male perché è il male, lo scambia solo per la felicità, per il bene che cerca.
Non è necessario credere in una fonte sovrannaturale del male: gli uomini da soli sono perfettamente capaci di qualsiasi malvagità.
C'è una certa solidarietà e un'infamia condivisa tra il governo che fa il male e il popolo che lo lascia fare. Soffrire è una cosa venerabile, subire è una cosa disprezzabile.
I mali incerti sono quelli che ci tormentano di più.
Quel che un'epoca sente come male, è di solito un contraccolpo inattuale di ciò che una volta fu sentito come bene, l'atavismo di un più antico ideale.
Nessun male può accadere ad un uomo giusto, sia durante la vita che dopo la morte.