Non vi è nulla di così assurdo che l'abitudine non renda accettabile.
La mente umana è fatta in modo tale che è molto più suscettibile alla menzogna che alla verità.
Affiancare all'uomo la donna, animale, sì, stolto e sciocco, ma deliziosamente spassoso, che nella convivenza addolcisce con un pizzico di follia la malinconica gravità del temperamento maschile.
Questa vita si può chiamar vita, se ne togli il piacere?
Il reciproco amore fra chi apprende e chi insegna è il primo e più importante gradino verso la conoscenza.
Nulla più della mendicità somiglia alla condizione di re.
Nessuno osa dire addio alle proprie abitudini. Più di un suicida s'è fermato sulle soglie della morte pensando al caffè dove andava a giocare tutte le sere la sua partita a domino.
Le vecchie abitudini, anche se cattive, turbano meno delle cose nuove e inconsuete. Tuttavia, talvolta è necessario cambiare, passando gradualmente alle cose inconsuete.
La libertà quando comincia a mettere radici è una pianta di rapida crescita.
La costanza di un'abitudine è di solito proporzionale alla sua assurdità.
Si cambia più facilmente religione che caffè.
Prendere un'abitudine è cominciare a cessare di essere.
Non è possibile o non è facile mutare col ragionamento ciò che da molto tempo si è impresso nel carattere.
É più facile rinunciare ad un sentimento che perdere un'abitudine.
L'abitudine ci nasconde il vero aspetto delle cose.
L'abitudine e il timore del nuovo sono ostacoli alla nostra crescita e ci fanno rimanere quelli di sempre con una vita piatta, insignificante e sempre uguale.