Il pensiero s'impernia sulla definizione delle parole.— Ezra Pound
Il pensiero s'impernia sulla definizione delle parole.
Alcuni traduttori si occupano di ogni cosa, positivamente di ogni cosa, meno che di quella che l'autore del testo originale intendeva dire.
Ogni epoca abbonda dei propri doni, eppure solo alcune epoche li tramutano in sostanza durevole.
Abbastanza spesso la gente mi considera pazzo quando faccio un salto invece di un passo, proprio come se tutti i salti fossero sbagliati e mai portassero uno in nessun posto.
Non c'è alcuna ragione perché un inventore debba capire tutte le implicazioni della sua invenzione.
Tutto ciò che l'aforista può fare è stabilire le assi di riferimento.
Di ciò di cui non si può parlare, bisogna tacere.
Sappiamo tutti, per esperienza, che le parole possono spesso servire da cortina fumogena per nascondere i pensieri.
La struttura del mondo dipende dai modi in cui lo consideriamo, e da ciò che facciamo. E ciò che facciamo, in quanto esseri umani, è parlare e pensare, costruire, agire e interagire. Noi costituiamo i nostri mondi costruendoli.
Parla poco, fai molto.
Il comune parlare è recitazione di mantra.
È bello scrivere perché riunisce le due gioie: parlare da solo e parlare a una folla.
Mentre all'uomo si chiede di parlare secondo competenza e talento, alla donna si chiede di parlare con il corpo.
Parlare: ecco la via più sicura per fraintendere, per rendere tutto piatto e insulso.
Un uomo che non parla a nessuno e a cui nessuno parla è come un pozzo che nessuna sorgente alimenta: a poco a poco l'acqua che vi stagna imputridisce ed evapora.
La parola sia non il serbatoio del senso, ma il suo corpo vivente.