No, non fa male credere, fa molto male credere male.
Tra l'avere la sensazione che il mondo sia una cosa poco seria e il muovercisi dentro perfettamente a proprio agio, esiste la stessa differenza che c'è tra l'avere il senso del comico e l'essere ridicoli.
Si può, siamo liberi come l'aria, si può, siamo noi che facciam la storia, si può: libertà, libertà, libertà, libertà obbligatoria.
Non si è mai abbastanza coraggiosi da essere vigliacchi definitivamente.
C'è una fine per tutto e non è detto che sia sempre la morte.
Non c'è niente da fare In amore il pensare è niente, il sentire è tutto.
Non credere a nessuno che dice sempre la verità.
Il genere umano crede sempre, non il vero, ma quello che è, o pare che sia, più a proposito suo.
Accettare una credenza semplicemente perché essa è costume, significa: essere disonesti, essere vili, essere pigri. E così disonestà, viltà e pigrizia sarebbero i presupposti dell'eticità?
Un credo è come una ghigliottina, altrettanto pesante, altrettanto leggero.
Credi a tutto ciò che è scritto sul giornali? lo sì. Oggi non accade che l'illeggibile.
Quando si crede bisognerebbe lottare per non ridurre Dio a un piccolo idolo domestico.
In quanto a credere, sono pronto a credere tutto ciò che è incredibile.
Alcuni affermano di credere tutto quello che la Chiesa crede, ma poi non sanno che cosa la Chiesa crede e quindi è come se non credessero.
Non l'avrei visto se non ci avessi creduto.
Le più diffuse credenze traggono la loro forza dall'inverificabilità.