Le principali piattaforme di social reading disponibili in rete sono sei o sette.
Ciascuno sempre connesso con il suo tutor virtuale e sconnesso dagli altri.
Internet conta per lo sviluppo del Paese più del petrolio. Muove informazioni, processi, dati, intelligenze. Non va controllato, va sviluppato.
Due o tre clic al giorno levano il regime di torno.
Il cittadino che si informa su Internet non segue più la televisione, né legge i giornali. Vive in una dimensione parallela. Lui è informato, gli altri sono disinformati dal Potere.
Sud e Nord devono poter accedere alle informazioni allo stesso modo, non a velocità diversa, non con zone nelle quali è impossibile collegarsi. Banda larga, diffusione del wi-fi gratuito sono ormai frontiere della competitività, come lo fu la costruzione dell'Autostrada del Sole.
Un uomo si siede sul water: "Eccomi interconnesso con l'internet fognario mondiale".
Su Internet c'è molto più di qualunque cosa uno possa immaginare. È una specie di realtà al cubo, c'è tutto e infinitamente più di tutto e infinitamente più di tutto di tutto. È un incubo.
La posta elettronica è un sistema di messaggistica, non uno strumento collaborativo.
Non suona ormai un poco datato un essere umano che naviga sul web?
Prevedo che Internet Explorer non raggiungerà mai la predominanza del mercato di cui hanno goduto i browser testuali Mosaic e Netscape dal '91 al '96.