Non penso alla morte, ma accetto il fatto che sia parte del gioco.
Amo profondamente il mio Paese, i suoi lunghi inverni, la neve, i silenzi. E la nostalgia si fa ancora più forte quando penso che probabilmente non ritornerò mai più a vivere nella cittadina dove sono nato.
Era chiaro che se Jody fosse stato davanti a me, avrei perso la possibilità di vincere il campionato, ma non ero irritato per questo, obbedivo semplicemente agli ordini.
Quando faccio un incidente, per i giornali, la televisione o per quello che immagina la gente, è come se io avessi fatto cinque incidenti.
Non temiamo la morte, ma il pensiero della morte.
La morte è l'assentarsi dell'eterno.
Il pensiero più fastidioso e più affliggente che si possa avere, vivendo: quello della morte.
La consapevolezza della morte ci incoraggia a vivere.
La vita fa l'analisi, la morte si incarica della sintesi.
Un bel morir, tutta la vita onora.
Ci sono diecimila e più porte attraverso cui l'uomo può uscire di scena.
Non c'è spazio per la Morte.
Il temere la morte altro non è che parere sapienti senza esserlo, cioè a dire credere di sapere ciò che si ignora; poiché nessuno sa se la morte, che l'uomo teme come se conoscesse già che è il maggiore di tutti i mali, non sia invece per essere il più gran bene.
Se, come ci assicurano, è prevista la vita eterna, perché deve esserci la morte?