Gesualdo Bufalino ci invita a considerare la vita in una prospettiva paradossale e filosofica. La sua frase suggerisce un'idea di temporalità effimera, dove l'esistenza è vista come qualcosa che non appartiene realmente al singolo individuo ma piuttosto viene 'rubata', forse per essere restituita in futuro o quando la vita si esaurirà. Questo pensiero solleva interrogativi sul valore e sull'importanza di ogni momento vissuto, invitando a una prospettiva coraggiosa della vita come un'avventura temeraria senza sicurezze assolute. L'affermazione 'la precauzione suprema è morire', suggerisce che l'apprensione verso il futuro o la paura di rischiare possono essere superate dalla consapevolezza dell'inevitabilità della fine, promuovendo così un approccio più coraggioso e vivace alla vita.