L'abitudine fa della vita un proverbio.
I proverbi sono selle buone per tutti i cavalli, non ce n'è uno che non abbia il suo contrario, e qualunque condotta si tenga se ne trova uno per appoggiarvisi.
Una lacrima dice più d'ogni parola.
Si può avere l'ultima parola con una donna, a condizione che sia "sì".
La vita è un sonno, l'amore ne è il sogno e avrete vissuto se avete amato.
Non vi è, a mio parere, abisso più insondabile per il pensiero dell'importanza decisiva che assumono le piccole cose su questa terra, dei cambiamenti che le circostanze meno importanti producono sulla nostra sorte.
Ci si rammarica della perdita delle peggiori abitudini, forse più di ogni altra cosa. Sono in effetti una parte così essenziale della nostra personalità.
L'abitudine è, fra tutte le piante umane, quella che ha meno bisogno di un suolo nutritivo per vivere e la prima a spuntare sulla roccia apparentemente più desolata.
L'abitudine è la più infame delle malattie perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte.
Le sciocche e laide abitudini sono le corruzioni della nostra natura.
Se diventi schiavo dell'abitudine, lentamente ti spegni.
Le vecchie abitudini, anche se cattive, turbano meno delle cose nuove e inconsuete. Tuttavia, talvolta è necessario cambiare, passando gradualmente alle cose inconsuete.
L'abitudine può cambiare lo stampo della natura, e domare il diavolo o cacciarlo del tutto, con forza meravigliosa.
Niente è più forte dell'abitudine.
Non è possibile o non è facile mutare col ragionamento ciò che da molto tempo si è impresso nel carattere.