È impazienza. Impazienza. Ecco cos'è il socialismo. Una furia dell'adesso.
È nella letteratura, nella poesia, nel dramma, nel romanzo che i modelli filosofici e il vaglio delle possibilità metafisiche e morali ricevono la densità, il peso realizzato ed esistenziale della vita vissuta.
Quando le fantasie della religione e la loro perversione affine toccano le pulsioni dell'inconscio, il mostruoso non è distante.
Il pensiero assoluto è antisociale, antigregario, forse autistico. È una lebbra che cerca l'isolamento.
Sia in filosofia sia in letteratura lo stile è sostanza.
Il grande filosofo è quello il cui discorso, per modo di dire, viene vissuto intimamente di generazione in generazione.
Il socialismo è il sole dell'avvenire.
Il socialismo avrà valore solo in quanto condurrà all'individualismo.
Il motivo sottinteso di molti socialisti, credo, è semplicemente un senso ipertrofico dell'ordine. L'attuale stato di cose li offende non perché causi miseria ma perché è disordinato; ciò che essi fondamentalmente desiderano, è ridurre il mondo a qualche cosa che assomiglia una scacchiera.
Il socialismo nacque direttamente dal capitalismo: esso è calcolo, sorveglianza, controllo. Il comunismo deve nascere dal socialismo: gli è superiore.
I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri.
La lotta alla miseria deve essere condotta dal Governo, mentre la ricerca della felicità deve essere lasciata all'iniziativa privata. In altre parole bisogna essere socialisti al vertice e liberi imprenditori alla base.
Al pari del buddhismo, il socialismo è stato un movimento di massa "religioso", il quale, pur parlando in termini secolari e atei, mirava alla liberazione dell'umanità dall'egoismo e dalla brama di possesso.
Il socialismo è portare avanti tutti quelli che sono nati indietro.
È un'idea socialista che realizzare profitti sia un vizio, io ritengo che il vero vizio sia realizzare perdite.
Il vizio inerente al capitalismo è la divisione ineguale dei beni, la virtù inerente al socialismo è l'eguale condivisione della miseria.