La intelligenza deve deliberare, il valore eseguire.
Noi ci lasciamo andare in un punto allo stesso spirito che combattiamo in un altro. Noi facciamo uso di concetti e credenze, senza essere a noi stessi consapevoli del sistema, o di tutta la maniera di vedere a cui appartengono.
Gli uomini, a' quali il dono felice dell'intuito concede di fare a meno dell'analisi minuta de' concetti, sono pochi; a costoro si appartiene l'autorità; ma non possono né debbono essere imitati.
La parola sia non il serbatoio del senso, ma il suo corpo vivente.
I cattolici e i comunisti sono simili nel considerare che quelli che non hanno le loro convinzioni non possono essere sia onesti sia intelligenti.
Perché l'intelligenza umana ha dei limiti, e la stupidità no?
Essere intelligenti, significa essere diffidenti, anche riguardo a sé stessi.
Più uno è intelligente, più sono le persone che uno trova originali: la gente ordinaria non vede differenza tra gli uomini.
Intelligente è chi trova difficile quello che agli altri sembra facile.
L'intelligenza è una categoria morale.
Nessuno è separato da nessuno. Nessuno lotta per se stesso. Tutto è uno. L'angoscia e il dolore, il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere. La lotta rivoluzionaria in questo processo è una porta aperta all'intelligenza.
Pessimismo dell'intelligenza, ottimismo della volontà.
Un figlio può prendere dal padre il naso, gli occhi e perfino l'intelligenza, ma non l'anima. L'anima è nuova ad ogni uomo.
Ci sono persone nelle quali la loro intelligenza serve solo a nascondere la loro pochezza.