La storia degli uomini è un attimo tra due passi di un viandante.
Credere al progresso non significa credere che un progresso ci sia già stato.
L'unica capace di giudicare è la parte in causa, ma essa, come tale, non può giudicare. Perciò nel mondo non esiste la vera possibilità di giudizio, ma solo un riflesso.
Questa vita appare insopportabile, un'altra irraggiungibile. Non ci si vergogna più di voler morire; si chiede di essere portati dalla vecchia cella, che si odia, in una nuova, che presto si imparerà a odiare.
Cinema. Prigione per gli occhi.
Ogni rivoluzione evapora, lasciando dietro solo la melma di una nuova burocrazia.
Le donne vogliono uomini mediocri e gli uomini ce la mettono tutta per diventarlo.
Gli uomini sono donne che non ce l'hanno fatta.
L'uomo è un prodotto di lotte intime e sociali, la cui soluzione provvisoria va cercata in quel dialogo infinito con gli altri, capace di allargare la sua visione del mondo, la cui angustia è la vera responsabile dell'acuirsi del dolore nell'insolubilità dei problemi.
Un uomo che non può andare in paradiso con una giacca verde, non troverà la strada più facilmente in una giacca grigia.
L'uomo è per natura credulo, incredulo, pauroso, temerario.
La maggior parte degli uomini sono così naturali da non avere il senso della bellezza.
L'uomo è costretto a fare; la donna può accontentarsi di essere.
Niente può danneggiare un uomo, salvo se stesso. Niente può essere rubato all'uomo. Ciò che realmente l'uomo possiede è ciò che è in lui. Ciò che ne è al di fuori è cosa senza importanza.
Gli uomini si credono più importanti delle donne solo perché hanno delle tasche interne nella giacca.
È meglio essere maschio, perché anche il maschio più miserevole ha una moglie a cui comandare.