Il bel paese ch'Appennin parte e 'l mar circonda e l'Alpe.
Ché chi prende diletto di far frode, Non si de' lamentar s'altri l'inganna.
La vita fugge e non s'arresta un'ora, e la morte vien dietro a gran giornate, e le cose presenti e le passate mi danno guerra, e le future ancora.
Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri.
O ciechi, il tanto affaticar che giova? Tutti torniamo a la grande madre antica, E il nome nostro a pena si ritrova.
L'Italia conta oltre 50 milioni di attori. I peggiori stanno sul palcoscenico.
L'Italia è un paese pronto a piegarsi ai peggiori governi. È un paese dove tutto funziona male, come si sa. È un paese dove regna il disordine, il cinismo, l'incompetenza, la confusione. E tuttavia, per le strade, si sente circolare l'intelligenza, come un vivido sangue.
L'Italia è un'espressione geografica.
Il popolo italiano è sempre in buona fede.
Tranne forse gli animali delle favole di La Fontaine, nessuno è mai stato bravo come gl'italiani nell'arte d'inventare nobili pretesti per eludere i propri doveri e fare i propri comodi.
Forse uno dei guai dell'Italia è proprio questo, di avere per capitale una città sproporzionata per nome e per storia, alla modestia di un Popolo che quando grida "forza Roma" allude solo ad una squadra di calcio.
L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo.
Tutto il male dell'Italia viene dall'anarchia. Ma anche tutto il bene.
Governare gli italiani non è difficile, ma inutile.
Propongo che l'Italia come Stato indipendente sia abolito e che diventi una colonia di un Paese civile.