L'Eroe è la coscienza universale del dovere essere.
Il Santo riscatta la storia dal suo peccato di essere esistenza. Entra nei disegni di Dio e libera l'umanità dalla schiavitù del potere, della abitudine e della desolante ipocrisia. Colui che possiede la vocazione è sempre libero.
Il sacro è l'esperienza trascendentale del mistero.
Per uno scrittore lo scrivere è un verificare e rendere concreta la vita drammatica che trascorre.
Bisogna rendersi conto che la mafia è un fenomeno terribilmente serio e grave, e che va combattuto non pretendendo l'eroismo di inermi cittadini, ma coinvolgendo nella lotta le forze migliori delle istituzioni.
Un eroe è chi fa quello che può.
I veri eroi non sono mai perfetti come le leggende che li circondano.
Sventurata la terra che ha bisogno d'eroi.
Qualsiasi idiota è capace di prendere una tigre per i coglioni, ma ci vuole un eroe per continuare a stringere.
Quando indago la gloria conseguita dagli eroi, e le vittorie dei grandi generali, non invidio i generali.
Tutti questi eroismi per niente! Basta indovinelli, basta concorrenti uno e due! Adesso signori, cala il sipario!
Ecco la verità: il vero eroismo non riceve ovazioni, non intrattiene nessuno. Nessuno fa la fila per vederlo. Nessuno se ne interessa.
V'è un solo eroismo al mondo: vedere il mondo com'è e amarlo.
Prima usavamo santificare i nostri eroi. L'orientamento moderno è quello di volgarizzarli. Edizioni economiche di grandi libri possono essere deliziose, ma edizioni economiche di grandi uomini sono assolutamente detestabili.