Il sacro è l'esperienza trascendentale del mistero.
L'Eroe è la coscienza universale del dovere essere.
Il Santo riscatta la storia dal suo peccato di essere esistenza. Entra nei disegni di Dio e libera l'umanità dalla schiavitù del potere, della abitudine e della desolante ipocrisia. Colui che possiede la vocazione è sempre libero.
Per uno scrittore lo scrivere è un verificare e rendere concreta la vita drammatica che trascorre.
Non ci interessa un sacro che non sia fioritura d'umano, che non accada al centro della vita.
Rispetto ciò che ti è sacro, rispetterai ciò che mi è sacro.
Quanto alla "sacralità", i primi ad averla profanata sono stati i preti pedofili.
Chi parla così, parla sotto l'influsso di un pregiudizio determinato dalle passioni, oppure teme a tal punto di essere confutato dai filosofi e di essere quindi esposto alla pubblica derisione, da cercar rifugio nell'ambito del sacro.