Guardate il sorriso, guardate il colore come giocan sul viso di chi cerca l'amore! Ma lo stesso sorriso, lo stesso colore dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore?
— Fabrizio De André
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La nostra interpretazione
Il centro del pensiero è il contrasto tra l’attesa e il ricordo. Da una parte c’è chi vive nella ricerca di un legame, con il volto illuminato dalla speranza, dai sogni, dall’illusione di qualcosa che deve ancora accadere. Il sorriso e i colori sul viso non sono solo estetici, ma riflettono una tensione verso il futuro, la fiducia in una possibilità d’incontro che ancora non è stata smentita. In quella fase l’amore è soprattutto promessa, desiderio, fantasia.
Dall’altra parte compare chi quell’esperienza l’ha già attraversata. Una volta che l’amore è stato vissuto, consumato, forse perduto, il volto non è più lo stesso. La luce che prima anticipava un futuro immaginato tende a spegnersi, sostituita da ombre di delusione, malinconia, disincanto. Il confronto mette in dubbio che l’amore, nel suo compimento, sappia mantenere la vividezza che lo circonda quando è solo atteso. Si insinua l’idea che spesso siano più vivi i colori dell’aspettativa che quelli della realtà. L’esperienza, con il suo carico di fallimenti, tradimenti o semplice logoramento, toglie innocenza a quel sorriso iniziale. L’osservazione diventa allora una riflessione amara sulla fragilità dei sentimenti e sulla distanza tra ciò che si sogna e ciò che realmente resta sul volto di chi ha amato e, in qualche modo, ha pagato il prezzo di quell’amore.
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