A molti uomini piacciono i piedi, e anche a me. Non mi fanno sesso, ma tenerezza: è una parte così infantile, intima.
Tutti gli scrittori scrivono della loro infanzia! Se io scrivessi della mia non ti vorresti sedere nella stessa stanza con me.
Gli scrittori nascono con un'eccezionale capacità di osservazione: sin dall'infanzia guardano le persone, le cose, la vita, se stessi in modo incessante e piano piano cominciano a interpretare certi tratti, certe scene che non sono ovvie, che non sono in superficie.
I luoghi e gli amori dell'infanzia, ben presto dimenticati dal bambino, continuano ad ossessionare l'uomo maturo fino alla morte.
La religione è l'infanzia dell'umanità.
È vecchio ciò che si è dimenticato. E quello che non si può dimenticare, è accaduto appena ieri. L'unità di misura non è il tempo, ma il valore. E la cosa che ha in assoluto più valore, divertente o triste che sia, è l'infanzia.
L'infanzia e la vecchiaia non solo si ricongiungono ma sono i due stati più profondi che è dato di vivere.
L'uomo ha fama d'infante davanti al dio come il fanciullo davanti all'uomo.
La gente che ha nostalgia della propria infanzia non ha mai vissuto un'infanzia.
L'infanzia non ha tempo. Man mano che gli anni passano bisogna conservarla e conquistarla, nonostante l'età.
In confronto alla morte, l'amore è una faticosa faccenda infantile, sebbene gli uomini credano più nell'amore che nella morte.