Chi vuol rimproverare gli altri, deve anzitutto viver bene lui e rigar dritto, e poi insegnare a far altrettanto.— Esopo
Chi vuol rimproverare gli altri, deve anzitutto viver bene lui e rigar dritto, e poi insegnare a far altrettanto.
Le apparenze spesso ingannano.
La favola insegna che quelli che tradiscono l'amicizia, anche se riescono a sfuggire alla vendetta delle vittime, per l'impotenza di queste, non possono in ogni caso sfuggire alla punizione del cielo.
Non si pesano sulla stessa bilancia le offese che si arrecano e quelle che si subiscono.
Anche i potenti possono aver bisogno dei deboli.
Le persone intelligenti non disprezzano nessuno, perché sanno che nessuno è tanto debole da non potersi vendicare, se subisce un'offesa.
Gli unici rimproveri che noi non siamo mai disposti e ricevere, sono quelli che abbiamo meritati.
Rimprovera in modo tale da essere subito un amico.
Ascolta il rimprovero dello stolto: è un titolo da re!
Ciò che il pubblico ti rimprovera, coltivalo: sei tu stesso.
Chiunque cade nel malanno, non rimproveri altri, che se medesimo.
Ciò che rimproveri agli altri, non farlo tu stesso.
Nei miei ritratti infantili sempre mi colpisce uno sguardo di rimprovero, che non può essere diretto che a me. Sarei stato io la causa della sua futura infelicità, lo presentiva.