La felicità umana non sta mai ferma in uno stesso luogo.
Se si proponesse a tutti gli uomini di fare una scelta fra le varie tradizioni e li si invitasse a scegliersi le più belle, ciascuno, dopo opportuna riflessione, preferirebbe quelle del suo paese: tanto a ciascuno sembrano di gran lunga migliori le proprie costumanze.
La fretta genera l'errore in ogni cosa.
Quando tutti i popoli del continente furono indipendenti, caddero nuovamente sotto un unico dominio.
Gli uomini si fidano delle orecchie meno che degli occhi.
In pace i figli seppelliscono i padri, in guerra sono invece i padri a seppellire i figli.
È con le occasioni mancate che a poco a poco noi ci costituiamo un patrimonio di felicità. Quando il desiderio è soddisfatto, non resta che morire.
Non credere, amico mio, che l'uomo sia capace di sentire tanta felicità quanta ne può concepire; c'è nel desiderio e nell'immaginazione meno forza che nella sensibilità.
La legge naturale non dà il diritto alla felicità, ma anzi prescrive la miseria e il dolore.
Non con i beni corporei né con il denaro, ma con rettitudine e con saggezza, gli uomini diventano felici.
La felicità è accarezzare un cucciolo caldo caldo, è stare a letto mentre fuori piove, è passeggiare sull'erba a piedi nudi, è il singhiozzo dopo che è passato.
Tutte le felicità umane finiscono col dissolversi come un sogno.
La felicità di un uomo sposato dipende dalle donne che non ha sposato.
La vera felicità costa poco. Se è cara non è di buona qualità.
Felici veramente sono coloro a chi una medesima occasione torna piú che una volta perché la prima lo può perdere o male usare uno ancora che sia prudente; ma chi non lo sa cognoscere o usare la seconda volta è imprudentissimo.
In ogni avversità della fortuna, la più tremenda delle sventure è l'essere stato felice.