Per essere felici, occorre pensare alla felicità d'un altro.
La conquista del superfluo dà un'eccitazione spirituale più grande che la conquista del necessario. L'uomo è una creazione del desiderio, non del bisogno.
Vi è un solo mezzo per far progredire la scienza: dar torto alla scienza già costituita.
La felicità del bambino è un mito nella stessa misura della felicità degli iperborei, di cui narrarono i Greci.
La vita insegna che non si è felici se non a prezzo di qualche ignoranza.
Gli uomini, non avendo nessun rimedio contro la morte, la miseria e l'ignoranza, hanno stabilito, per essere felici, di non pensarci mai.
Giammai sarai felice finché ti tormenterai perché un altro è più felice.
La felicità è cosa rara e preziosa, per questo ne siamo sempre in cerca.
Un uomo felice è troppo soddisfatto del presente per pensare molto al futuro.
Essere sempre infelici, ma non troppo, è condizione sine qua non di piccole e intermittenti felicità.
Fate vostra la felicità degli altri. Nella vostra compagna, nei vostri figli, nei vostri nipoti vi è tanta parte del vostro sangue, della vostra vita; e la loro gioia è e deve essere gioia vostra.
La gente fa finta di essere felice perché ha paura di mostrarsi infelice.
Mostratemi un uomo felice, e io vi mostrerò la presunzione, l'egoismo, la malignità, a meno che non sia la totale ignoranza.