Felice è chi ha potuto conoscere le cause delle cose.
La fortuna aiuta gli audaci.
Sono abili perché sembrano esserlo.
Ma un dio penetra in ogni cosa, nelle terre e negli spazi di mare e nel cielo profondo.
Il successo li incoraggia: essi possono, poiché pensano di potere.
L'uomo più felice è quello che conosce meglio l'arte di rendersi tale senza venir meno ai propri doveri, e il più infelice è quello che ha scelto un modo di vivere che lo costringe a fare ogni giorno, dal mattino alla sera, malinconiche riflessioni sull'avvenire.
Per essere felici deve bastare poco. Non deve essere cara la felicità! Se è cara non è di buona qualità.
L'immaginazione è la prima fonte della felicità umana.
La felicità è un agguato. Si viene presi alla sprovvista e forse è meglio così.
La felicità, quella gioia acuta che sconvolge il cuore, quella specie di spasimo dell'anima.
Nessuno può farti sentire infelice se tu non glielo consenti.
La felicità è una farfalla che ti si posa un attimo sulla testa e ti rende tanto più ridicolo quanto maggiore è la sua bellezza.
La felicità è come una farfalla: se l'insegui non riesci mai a prenderla, ma se ti metti tranquillo può anche posarsi su di te.
La felicità non sta nell'essere amati: questa è soltanto una soddisfazione di vanità mista a disgusto. La felicità è nell'amare.
La legge naturale non dà il diritto alla felicità, ma anzi prescrive la miseria e il dolore.