Il popolo deve combattere per la sua legge come per le mura della città.
Ad ogni uomo è concesso conoscere se stesso ed essere saggio.
Gli uomini in stato di veglia hanno un solo mondo che è loro comune. Nel sonno, ognuno ritorna a un suo proprio mondo particolare.
L'opposto in accordo e dai discordi bellissima armonia e tutto avviene secondo contesa.
L'infermità fa dolce la salute, il male il bene, la fame la sazietà, la fatica il riposo.
È una fatica servire gli stessi padroni e esserne comandato.
Le leggi sono le condizioni colle quali uomini indipendenti e isolati si unirono in società, stanchi di vivere in continuo stato di guerra.
Ogni legge che lascia il meno d'arbitrio ai giudici e ai tribunali è la più perfetta.
Bisogna essere onesti per vivere fuori dalla legge.
Le leggi ottime sono le poche e brevi che s'accordano al costume del popolo e al bene comune. Le leggi tiranniche sono molti lacciuoli che ad uno o a pochi sono utili, e non s'accordano col costume pubblico, purché crescano gli pochi autori di esse.
La legge è il consenso di tutti scritto e promulgato per il ben comune.
Parmi un assurdo che le leggi, che sono l'espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettono uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio.
La legge è fatta per la protezione dei bricconi.
Fra due leggi opposte, tra due stabilimenti di usanze che hanno inconvenienti e vantaggi, bisogna consultar quale origine abbiano in natura e limitarli coi limiti fissati dalla natura medesima. Esempio il pensiero della posterità che le leggi limiteranno a sufficienza a due o tre generazioni.
Per i cittadini le leggi si applicano, per gli amici si interpretano, per alcuni si eludono.