Il popolo deve combattere per la sua legge come per le mura della città.
L'intima natura delle cose ama nascondersi.
Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento si disperde e si raccoglie, viene e va.
Gli uomini in stato di veglia hanno un solo mondo che è loro comune. Nel sonno, ognuno ritorna a un suo proprio mondo particolare.
Non solo il sole è nuovo ogni giorno, ma è sempre nuovo di continuo.
Non comprendono come, pur discordando in se stesso, è concorde: armonia contrastante, come quella dell'arco e della lira.
Le leggi sono come ragnatele: quando qualcosa di leggero e di debole ci cade sopra, lo trattengono, mentre se ci cade una cosa più grande, le sfonda e fugge via.
Ogni legge è inutile e anche fatale, se la nazione non è degna della legge e fatta per la legge.
Bisogna essere onesti per vivere fuori dalla legge.
Spesso il primo sentimento che si presenta in morale non è il migliore per la legislazione, chiave che spiega i motivi e i pretesti di molte cattive leggi.
Quanto alle leggi, attieniti a quelle antiche; quanto ai cibi, invece, consuma quelli freschi.
Non basta limitarsi a non operare contro la legge; bisogna operare a seconda della legge. Non basta il non nuocere: bisogna giovare ai vostri fratelli.
In assenza di pianificazione, la legge della giungla prevarrebbe.
I deboli di mente e l'uomo di genio non dovrebbero essere uguali davanti alla legge.
Per dare savie leggi a un popolo bisogna essere anche un poco artisti.