L'italiano rispetta la legge soprattutto se coincide con i suoi interessi.
II cinico nuocerà sempre meno del fanatico.
Spavalderia: coraggio incosciente, egocentrico, guascone.
Un'amante cessa d'esser tale quando comincia a stirarci le camicie.
Ciò che più mi fa arrabbiare è che mi arrabbio.
Nessuno, meglio dell'italiano, sa conciliare l'individualismo col conformismo.
Senza legge non c'è ordine né libertà.
Nessuna legge, per quanto rigorosa, può rendere il pigro attivo, il dissipatore previdente o l'ubriaco sobrio.
Ragione per governare ma clemenza per perdonare: la prima è legge, privilegio l'altra.
Le leggi sono le condizioni colle quali uomini indipendenti e isolati si unirono in società, stanchi di vivere in continuo stato di guerra.
Non v'è cosa più pericolosa di quell'assioma comune che bisogna consultare lo spirito della legge. Questo è un argine rotto al torrente delle opinioni.
Le leggi, che pur sono o dovrebbon esser patti di uomini liberi, non sono state per lo più che lo stromento delle passioni di alcuni pochi, o nate da una fortuita e passeggiera necessità.
Fra due leggi opposte, tra due stabilimenti di usanze che hanno inconvenienti e vantaggi, bisogna consultar quale origine abbiano in natura e limitarli coi limiti fissati dalla natura medesima. Esempio il pensiero della posterità che le leggi limiteranno a sufficienza a due o tre generazioni.
Parmi un assurdo che le leggi, che sono l'espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettono uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio.
L'ignoranza della legge non è una scusa per nessun uomo: non perché tutti gli uomini conoscono la legge, ma perché questa è una scusa che tutti adducono, e nessuno sa come respingerla.
Quanto più semplice la legge, tanto più difficile l'applicazione.