Destini di morte maggiori ottengono sorti maggiori.
Bisogna spegnere la violenza piuttosto che l'incendio.
Bisogna seguire ciò che è comune: ma pur essendo comune il logos, la maggioranza degli uomini vive come se essi avessero una loro propria mente.
L'uomo nella notte accende a se stesso una luce quando la sua vista è spenta; però da vivo è a contatto con il morto, da sveglio è a contatto con il dormiente.
Non dando ascolto a me, ma alla ragione, è saggio ammettere che tutto è uno.
Una cosa a tutto preferiscono i grandi: la gloria eterna rispetto alle cose caduche; i più invece pensano solo a saziarsi come bestie.
Muiono le città, muoiono i regni, copre i fasti e le pompe arena ed erba, e l'uom d'esser mortal par che si sdegni: oh nostra mente cupida e superba!
La morte è così poco temibile che proprio per merito suo non dobbiamo temere nulla.
La morte può essere l'espiazione delle colpe, ma non può mai ripararle.
Ero morto da milioni di anni prima di nascere e questo fatto non mi ha mai minimamente infastidito.
Nella morte vi sono molti più incontri che separazioni.
Il problema più importante, quello della morte, è trattato sempre e solo da incompetenti. Non conosciamo il parere di nessun esperto.
La morte risolve tutti i problemi.
Al destino di morte non scampa nessuno che nasce.
La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.
Finché c'è morte c'è speranza.