Per la maggior parte degli uomini quiete è torpore, attività furore.
Farmaco contro la sventura sia il grato ricordo dei beni passati e la considerazione che è impossibile far sì che non sia avvenuto ciò che è avvenuto.
Vuoto è l'argomento del filosofo che non dà sollievo all'umana sofferenza.
Chi dice che l'età per filosofare non è ancora giunta o è già trascorsa, è come se dicesse che non è ancora giunta o è già trascorsa l'età per essere felici.
Ciò che è insaziabile non è lo stomaco, come dicono i più, ma l'opinione falsa che lo stomaco richiede sazietà illimitata.
Partecipiamo alle sventure degli amici non piangendoci sopra, ma dandoci da fare.
La quiete si ha da sacrificare alla coscienza e all'onore.
Con la quiete e con l'astinenza si discacciano gagliardissimi mali.