È bella la morte quando pone fine a una brutta vita.
Se tolleri i difetti di un amico senza correggerli, li fai tuoi.
I piaceri più grandi disgustano se non c'è varietà.
Se non sai essere saggio da solo, inutilmente ascolti un saggio.
Non bisogna perdere occasione alcuna di stare all'allerta.
Aspettati dagli altri quello che agli altri hai fatto.
Alla morte pensaci, per non temerla mai.
Se non fosse la morte, quasi non sarebbe poesia nella vita.
Lasciando con la patria ogni conforto, Ove più l'Appennin la neve agghiaccia, Carco n'andrò di così gravi some, Chiamando morte, e te sola per nome.
Se la morte non fosse una forma di soluzione, i viventi avrebbero già trovato un modo qualsiasi di aggirarla.
I morti sono persone fredde.
Anche se non hanno voce, i morti vivono. Non esiste la morte di un individuo. La morte è una cosa universale. Anche dopo morti dobbiamo sempre rimanere desti, dobbiamo giorno per giorno prendere le nostre decisioni.
La morte con tutta probabilità è la più grande invenzione della vita. Spazza via il vecchio per far spazio al nuovo.
Morire è facile, prima o poi ci riescono tutti.
La morte di un amore è come la morte d'una persona amata. Lascia lo stesso strazio, lo stesso vuoto, lo stesso rifiuto di rassegnarti a quel vuoto. Perfino se l'hai attesa, causata, voluta per autodifesa o buonsenso o bisogno di libertà, quando arriva ti senti invalido. Mutilato.
Oltre all'attesa di quello che accadrà dopo la morte, mi inquietano altri due interrogativi antecedenti e senza risposte: quando e come moriro? E il quando è meno preoccupante del come.