Nell'oscurità le parole pesano il doppio.— Elias Canetti
Nell'oscurità le parole pesano il doppio.
Chi vuole pensare deve rinunciare a "darsi da fare".
Dare un nome alle cose è la grande e seria consolazione concessa agli uomini.
Finché può, la massa accoglie in sé ogni cosa; ma proprio perché accoglie ogni cosa, essa si disgrega.
Queste famiglie! Tutte uguali, eppure ciascuna così fiera di sé!
Ognuno vuole amici potenti. Ma loro ne vogliono di più potenti.
La parola comunica il pensiero, il tono le emozioni.
Le ultime parole famose vanno bene per quegli idioti che non hanno detto abbastanza in vita.
Un gioco di parole è una pistola all'orecchio, non una piuma per solleticare l'intelletto.
Ogni parola è un pregiudizio.
Le parole suscitano affetti e sono il mezzo comune con il quale gli uomini si influenzano tra loro. Non sottovaluteremo quindi l'uso delle parole nella psicoterapia.
A chi l'usa senza conoscerne l'origine, una parola può scoppiare in mano, come una rivoltella maneggiata da un bambino.
Ogni parola parlata è una divinità momentanea.
La parola umana è come una caldaia incrinata su cui battiamo musica per far ballare gli orsi, quando vorremmo commuovere le stelle.
Si dicono parole che lasciano dietro conseguenze e significati. Si fanno gesti che possono ferire, per volontà espressa o per leggerezza. O per il semplice timore di essere feriti.
Troppo spesso le parole sono state usate, maneggiate, rivoltate, lasciate esposte alla polvere della strada. Le parole che cerchiamo pendono accanto all'albero,: con l'aurora le troviamo, dolci sotto le fronde.