Chi vuole pensare deve rinunciare a "darsi da fare".
Prima di osare contro i lupi le pecore si volgono verso le lepri.
Gradi della disperazione: non ricordarsi di nulla, ricordare qualcosa, ricordare tutto.
Gli uomini fuggono da chi dice sempre le stesse cose. Ma se uno le dice con sufficiente arroganza, da costui si lasciano dominare.
La cosa più veloce fu però sempre una sola: il fulmine. Il timore superstizioso del fulmine, dal quale non c'è difesa, è ampiamente diffuso.
Il santo: passa la vita a illustrare le infinite cose che in nessun caso è disposto a fare.
L'uomo pensa, la donna dà da pensare.
Chi crede non pensa; chi pensa non crede.
Si può pensare a fondo soltanto ciò che si sa, perciò bisogna imparare qualcosa, ma si sa, altresì, soltanto ciò che si è pensato a fondo.
Chi pensa profondamente sa di aver sempre torto, comunque agisca e giudichi.
Sono poche le persone che pensano, però tutte vogliono giudicare.
Il pensatore somiglia molto al disegnatore che vuol riprodurre nel disegno tutte le connessioni possibili.
Chi vuole pensare deve rinunciare a darsi da fare.
Solo quando pensiamo intensamente a cosa è già stato pensato comprenderemo il senso corretto di quello che è già stato pensato.
Quello che mi lega a voi è la tranquillità intima che non mi lascia dubbio sulla perfetta identità dei nostri pensieri.
Per pensare cose semplici ci vuole un genio; i cretini pensano solo cose complicate.