Chi vuole pensare deve rinunciare a "darsi da fare".
Il potere dà alla testa anche a chi non lo possiede, ma in questo caso la sbornia svanisce in fretta.
Ci si rallegra dei desideri che si realizzano per altri, specialmente se noi stessi non siamo intervenuti in alcun modo: come se ci fossero chissà dove una benevolenza e un udito invisibili.
È già qualcosa aver vissuto, pensato e disputato con se stessi, quand'anche nessuno ne venisse mai a conoscenza.
Insopportabile una vita di cui si sa troppo.
I matrimoni di interesse sarebbero i più felici. In tal caso rinuncio alla felicità.
Penso, quindi Cartesio esiste.
Se un pensiero non è espresso in parole non può essere del tutto chiaro.
Lo specchio riflette in modo esatto: non commette errori perché non pensa. Pensare significa essenzialmente commettere errori.
Il pensiero fa la grandezza dell'uomo.
Chi crede non pensa; chi pensa non crede.
La maggior parte della gente morirebbe piuttosto che pensare, e molti fanno proprio così.
La libertà di pensare è il coraggio di imbattersi nei propri demoni.
Molti benpensanti sono poco più che custodi dei loro averi.
Uno si smarrisce pensando troppo, come pensando poco.
Chi pensa molto, chi pensa cioè oggettivamente, dimentica facilmente le proprie vicende, ma non dimentica i pensieri che da quelle sono suscitati.